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zoolander 2

Sono usciti ieri, 11 febbraio “Zoolander 2”, il sequel di
“Zoolander”, commedia surreale con Ben Stiller e Owen Wilson che nel 2001 ebbe un enorme successo tra colori sgargianti, trucchi scintillanti e tutine aderenti, e “L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo”, pellicola incentrata sul famoso sceneggiatore americano interpretato da Bryan Cranston (“Breaking Bad”), che per questo ruolo ha ricevuto la candidatura all’Oscar come Miglior Attore Protagonista.

“Zoolander 2” è una creatura di Ben Stiller a tutto fondo: l’attore statunitense è infatti regista, sceneggiatore, produttore e protagonista della prima pellicola tornando nelle stesse vesti anche nella seconda affiancato dall’amico e collega Owen Wilson.

la vera storia di dalton trumbo

“L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo” racconta invece gli anni ’40-50, la Hollywood del maccartismo e della Guerra Fredda e la caccia ad un comunista, Dalton Trumbo. Che a quei tempi è uno degli sceneggiatori più pagati e famosi al mondo. Fa parte della Hollywood ten, ristretta cerchia di professionisti del cinema famosi per essersi rifiutati di testimoniare di fronte al Comitato per le Attività Antiamericane. Dal cui contesto parte poi l’ampia indagine sulle attività comuniste negli Usa. Trumbo viene accusato di essere un comunista, inserito nella lista nera, e condannato dal governo americano a undici mesi di reclusione. Tra i suoi grandi nemici il potente giornalista ultrarepubblicana Hedda Hopper (Helen Mirren).
Dopo la condanna per ben tredici anni, Hollywood non fa lavorare Trumbo per non essere compromessa in derive ideologiche dannose per il business. Trumbo è costretto a vendere casa e a vivere ai margini di un mondo dorato dal quale aveva ricevuto tutto. Si ritrova così a scrivere, ma sotto falso nome. Ritorna per lui la luce quando due pezzi grossi di Hollywood come Kirk Douglas e il regista Otto Preminger inseriscono il nome dello sceneggiatore sui loro rispettivi film. Film di grande successo come Spartacus ed Exodus. Una riabilitazione che gli porta anche due Oscar per i soggetti di Vacanze romane (1954) e La più grande corrida (1956).

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