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papa e imprenditori
Molto bello ed importante l’appello di Papa Francesco rivolto ai circa 7mila rappresentanti di Confindustria radunati ieri nell’aula Paolo VI in occasione del Giubileo dell’industria.

Un’udienza storica, la prima in 106 anni di vita dell’associazione.

Il Papa rivolgendosi a loro li ha esortati ad avere “Un’attenzione maggiore verso i potenziali lavoratori, i giovani che, prigionieri della precarietà o della disoccupazione, non vengono interpellati da una richiesta di lavoro dia loro, oltre a un salario, anche quella dignità di cui a volte si sentono privati”.

Poi rivolgendosi continuando il santo padre ha detto: “Rifiutate raccomandazioni e favoritismi”.

Perché, al centro di ogni impresa ci deve essere l’uomo, ha sottolienato il pontefice: “Non quello astratto, ideale, teorico, ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze e le sue fatiche”.

“Questa attenzione alla persona concreta – ha proseguito Francesco – comporta una serie di scelte importanti: significa dare a ciascuno il suo, strappando madri e padri di famiglia dall’angoscia di non poter dare un futuro e nemmeno un presente ai propri figli; significa saper dirigere, ma anche saper ascoltare, condividendo con umiltà e fiducia progetti e idee; significa fare in modo che il lavoro crei altro lavoro, la responsabilità crei altra responsabilità, la speranza crei altra speranza, soprattutto per le giovani generazioni, che oggi ne hanno più che mai bisogno”.

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