I rinnovi contrattuali che, alla luce della bassa inflazione, prevedano la riduzione degli aumenti salariali, rischiano di avere conseguenze negative anche sui prezzi al consumo.
Lo sottolinea il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco: “In Italia, alcun recenti rinnovi contrattuali prevedono che parte dei futuri aumenti salariali sia rivista al ribasso nel caso in cui il tasso di inflazione sia inferiore alle attuali previsioni; secondo le nostre simulazioni [di Bankitalia], una adozione generalizzata di questo tipo di contratto porterebbe a un significativo calo del tasso di crescita dei salari riflettendosi di conseguenza sulla dinamica dell’inflazione”, si legge nel testo di Visco pronunciato nel corso della Conferenza “The ECB and Its Watchers” che si è tenuta ieri a Francoforte.
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