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guardia medica

Importanti novità arrivano sul fronte della sanità, ma potrebbero essere non belle. Si parla infatti di scomparsa del servizio offerto dalle guardie mediche, sostituito dalle 8 alla mezzanotte dagli studi dei medici di famiglia che resteranno così a servizio della cittadinanza per 16 ore al giorno.

In caso di emergenza, sarà dunque necessario rivolgersi solo ed esclusivamente al 118 o recarsi direttamente al pronto soccorso.

La novità, inserita da alcune settimane nel rinnovo dell’accordo collettivo nazionale della Medicina generale e della pediatria, ha suscitato sin da subito accese polemiche determinando la reazione dei camici bianchi, pronti a scendere in piazza a Roma, il prossimo mercoledì 11 maggio.

La decisione di rendere operativi gli studi medici dalle 8 alla mezzanotte, 7 giorni su 7, è mirata certamente alla riduzione del sovraffollamento dei pronto soccorso ma è stata accolta con immenso parere sfavorevole da parte dei cittadini dei piccoli comuni, spesso lontani dai principali ospedali e di conseguenza costretti a percorrere anche diversi chilometri in caso di emergenza.

L’intento è quello di unificare i camici bianchi di base creando delle “Aggregazioni territoriali funzionali”, ma senza prevedere al momento risorse economiche aggiuntive.

In merito alla dibattuta questione, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato che: “Si tratta di una riforma estremamente positiva e credo sia un passo fondamentale per l’integrazione tra territorio e ospedale. Era un atto atteso da tempo e sono molto soddisfatta”, sottolienando anche che questa “rivoluzione sanitaria”, ha come “obiettivo proprio l’aumento del personale medico”.

Ma se si taglia la guardia medica, non c’è poi un rischio di sovraccarico delle strutture ospedaliere e del 118?