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gluten free 100%
Sono davvero molte, le persone che scelgono volontariamente e senza una diagnosi precisa di celiachia di intraprendere una dieta senza glutine per se stesse e per i figli. Non a caso l’industria alimentare “gluten-free” negli ultimi due anni ha registarto un incremento delle vendite (+136% da 2013 a 2015).

Ecco allora che gli esperti del settore lanciano un allarme, soprattutto se si tratta di bambini.

Sul The Journal of Pediatrics è apparso un articolo firmato dalla dottoressa Norelle Reilly, della Columbia University che raccomanda: “Preoccupatevi della salute dei vostri figli. Sempre più spesso i genitori scelgono per i figli una dieta senza glutine pensando di creare un’alternativa migliore, più sana, senza chiedere il parere di un esperto”.

La dieta senza glutine, continua ancora la Reilly, è l’unico modo efficace per gestire oggi i pazienti con celiachia, ma non lo è per quelli che non lo sono. Seguire una dieta senza glutine può portare a gravi carenze nutrizionali pericolose specie in età pediatrica, e far registrare un aumento giornaliero dell’apporto di grassi e calorie.

Altro falso mito da sfatare secondo la dottoressa è che i bebè a rischio di celiachia debbano mangiare necessariamente senza glutine a partire dallo svezzamento.

I genitori dovrebbero far riferimento a medici e nutrizionisti prima di intraprendere scelte avventate per sé e per i propri figli, sottolinea la specialista in nutrizione e, in assenza di una diagnosi certa di celiachia. conclude la Reilly.

Dunque, se compaiono sintomi come mal di testa, diarrea, gonfiore e dolore addominale bisogna categoricamente evitare il fai da te, l’autodiagnosi, perché dietro questi sintomi possono nascondersi altre patologie e disturbi in cui il glutine gioca un ruolo fondamentale, con sfumature diverse: oltre alla celiachia, la sensibilità al glutine non celiaca, “mascherata” da sindrome del colon irritabile.

In presenza di questi sintomi è dunque importante rivolgersi a nutrizionisti che sappiano prescrivere gli accertamenti del caso. Prima di giungere ad una diagnosi definitiva e ad una alimentazione adeguata.

Per queste patologie c’è l’Adi, l’Associazione italiana di Dietetica e di Nutrizione clinica, che scende nuovamente in campo con la 5° edizione della campagna informativa “Mese delle Intolleranze al Glutine”. Facciamo chiarezza sui problemi associati all’assunzione di glutine con la dottoressa Paoletta Preatoni, gastroenterologa ed endoscopista digestiva di Humanitas. Per saperne di più consulatare il sito dell’associazione, che rivela anche che 1 caso su 4 di questa sindrome è dovuta alla sensibilità al glutine. Pertanto anche in questo caso sintomi come gonfiore addominale, cefalea e sonnolenza possono essere dovuti all’assunzione di alimenti contenenti glutine.

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