scuole aperte estate
Scuole aperte anche d’estate e al pomeriggio. E’ questo il nuovo progetto del ministro Giannini per ‘Scuola al centro’, che ribadisce un investimento di 10 milioni di euro dedicato ai ragazzi che restano a casa ed, inevitabilmente, finiscono per la strada, facendo molte volte, una brutta fine .

“Se il progetto che sperimenteremo quest’estate andrà bene, perché no? Le scuole resteranno aperte anche alla domenica. Una volta avviata la rete si potrà pensare anche al giorno di festa”.

Si inizierà dalle periferie disagiate di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Medie e superiori, spiega meglio il ministro al Messaggero, aggiungendo anche che “A Napoli, per esempio, si contano 541 istituti. Di questi, 275 sono in zone considerate a rischio. Alla città andranno 4 milioni e 100mila euro. L’appello che ci ha rivolto l’associazione ‘Un popolo in cammino’ si è felicemente incrociata con la nostra iniziativa per quest’anno. Per ogni città un bando pubblicato su www.areearischio.it per organizzare le équipe che seguiranno i ragazzi”.

Per i professori “non c’è alcun obbligo di partecipazione”, anche perché il compenso “non sarà molto alto”. E in estate a scuola non si andrà per studiare, ma per spingere a coltivare interessi, come sport, musica, teatro, laboratori artistici.

E circa le risorse economiche, il ministro chiarisce “potranno essere utilizzati i fondi europei destinati alla dispersione scolastica”.

Un progetto pilota che il Miur prevede di estenderlo “anche ad altre città e ad altri istituti in zone o quartieri complessi.

Ma Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario Cisal) frena e replica: “Siamo sicuri che è giusto privare i nostri giovani delle loro vacanze? Inoltre, ammesso che lo sia, è chiaro che occorre mettere sul piatto delle risorse importanti. Oppure, vogliamo cavarcela con pochi spiccioli, i 10 milioni di euro cui ha fatto riferimento il ministro dal Giappone? Malgrado questo stesso Governo abbia più volte promesso un considerevole aumento del miglioramento dell’offerta formativa. E’ notizia di queste ore che è fermo a quello dello scorso anno. Con l’aggravante che sono stati, nel frattempo, immessi in ruolo altri 56mila docenti in più, le cui prestazioni aggiuntive dovranno essere compensate sempre da quello stesso budget”.

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