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gigi dalessio

Dopo Fedez anche Gigi D’Alessio ha annunciato: “Lascio la Siae”, a Repubblica, seguendo a qualche settimana di distanza le orme del suo più giovane collega.

Da gennaio la gestione delle royalty sulle sue musiche e i suoi testi sarà affidata a Soundreef, la startup innovativa che, lottando contro il fatto di non essere riconosciuta in Italia, sta provando a fare concorrenza alla Società autori ed editori.

“Mi ha convinto la possibilità di avere un rendiconto dettagliato dei passaggi delle mie canzoni”, racconta D’Alessio. Soundreef adotta un sistema analitico di monitoraggio dei diritti, rispetto a quello statistico di Siae: ogni passaggio del brano è tracciato e genera il relativo pagamento. Tecnologia che finora ha applicato alla musica di sottofondo dei locali (oltre 20mila) e agli eventi dal vivo, ma che dal prossimo anno estenderà anche alla raccolta su radio e televisione. L’aggio, il margine trattenuto dalla società, è superiore a quello della Siae (25 contro 21% per gli eventi live), ma i tempi di rendicontazione e pagamento più brevi. Sette e novanta giorni rispettivamente per gli eventi dal vivo, contro più di sei mesi. “Non ci trovo nulla di male che se ne occupi una società privata, che deve fare profitto”, dice D’Alessio, “bisogna credere nell’innovazione tecnologica. La Siae è complessa come un ministero, ha mostrato poca capacità di innovare, mentre il mondo sta cambiando”.

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