Papa Francesco, nel corso della seconda meditazione proposta ieri – in Santa Maria Maggiore – ai preti e seminaristi arrivati a Roma per il Giubileo dei sacerdoti, ha accostato le moderne tecniche di trattamento delle immagini alla Vergine di Guadalupe, l’icona acherotipa che si impressse sul mantello dell’indio Jaun Diego, il più piccolo ed umile.
Il pontefice nel corso delle tre meditazioni tenuta nell’arco della giornata nelle tre basiliche papali di San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura, su Twitter ha invitato i fedeli a pregare per i sacerdoti: “Preghiamo insieme per Giubileo dei Sacerdoti dal 1° al 3 giugno”.
Mentre ha invitato i sacerdoti a non essere troppo severi durante le confessioni: “Penso a quei confessori impazienti – ha detto il Papa – che bastonano i penitenti, che rimproverano. Non fate queste cose!”, aggiungendo anche: “quello che mi commuove è invece la confessione dei sacerdoti, loro che confessano i propri peccati e poi danno orecchio per i peccati degli altri”. “La misericordia non ci dipinge dall’esterno una faccia da buoni, non ci fa il photoshop, ma con i medesimi fili delle nostre miserie e dei nostri peccati ci tesse in modo tale che la nostra anima si rinnova recuperando la sua vera immagine, quella di Gesù”.
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