Un italiano su cinque (20%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche di figli e nipoti mentre il 42% la ritiene a malappena sufficiente.
È quanto emerge da una indagine condotta da Coldiretti/Ixè divulgata dopo la conferenza stampa del ministro Beatrice Lorenzin e il comandante del Nas Claudio Vincelli sui risultati delle attività di verifica e controllo svolte dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni nelle mense scolastiche con oltre 2500 interventi mirati eseguiti su tutto il territorio nazionale.
Una netta maggioranza, secondo quanto emerso (83%) ritiene infatti che le mense scolastiche dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare. Il 52% pensa invece che il costo delle mense scolastiche sia adeguato mentre il 25% lo considera eccessivo.
Ecco allora, che per assicurare il migliore rapporto qualità/prezzo, educare le nuove generazioni la Coldiretti sollecita a privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali è anche più elevato il rischio di frodi e sofisticazioni.