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presidente mattarella e portabandiere italia
Gli atleti azzurri sono stati ricevuti oggi al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia della consegna del tricolore che è andato a Federica Pellegrini e Martina Caironi portabandiera dell’Italia alle olimpiadi e alle paralimpiadi di Rio.

“Le olimpiadi muovono i nostri cuori, i nostri sogni più grandi e le nostre menti. Andiamo a Rio con la voglia di combattere fino alla fine, soffriremo e ci faremo il tifo a vicenda, con la prospettiva comune di migliorare come donne e come uomini. Grazie all’Italia di avermi dato questo grande onore di essere suo alfiere”, ha sottolineato Federica Pellegrini nel suo discorso tenuto nei giardini del Quirinale.

“Quasi il 50% degli atleti a Rio è composto da donne, e anche questo è un record al quale siamo particolarmente affezionati. Ed è una donna simbolo di tutto questo movimento per i risultati che ha raggiunto dal 2004, quando come più giovane italiana di sempre ha conquistato la medaglia olimpica. Siamo orgogliosi che possa rappresentare come simbolo tutta la delegazione italiana”, ha sottolineato il numero uno del Coni, Giovanni Malagò parlando della scelta della Pellegrini. “A Londra abbiamo conquistato 28 medaglie, tre non faranno parte del programma olimpico (nella scherma, ndr), quindi fare un raffronto può essere azzardato. Ma prometto che noi faremo e gli atleti faranno di tutto per onorare la maglia azzurra, perché sanno di rappresentare l’orgoglio del Paese”, ha aggiunto Malagò mentre il presidente del Comitato paralimpico, Luca Pancalli, ha rivolto un invito al presidente Sergio Mattarella: “Presidente ci faccia vincere la prima medaglia d’oro, la sua presenza alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro”.

“C’è un grande augurio che vorrei fare, che non solo che il Comitato Paralimpico possa continuare a crescere ma possa continuare ad emozionare e far batte i cuori, come sta battendo ora a me, di tutti gli atleti e degli spettatori, perché lo sport paralimpico forse ha in più di poter muovere certe emozioni nel profondo, perché noi atleti paralimpici superiamo prima una disabilità e poi dimostriamo al mondo che vogliamo fare sport, e il nostro corpo diventa bello e agile come gli atleti olimpici”. Ha concluso la portabandiera azzurra per i giochi paralimpici Martina Caironi.

Credit Photo
La Presse

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