Tanti studi internazionali hanno confermato le proprietà benefiche dell’olio d’oliva. In ultimo anche una ricerca condotta dall’Università di Bari, sostenuta dall’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC), che spiega il suo ruolo nutrigenomico e scopre che ogni cultivar ha i propri geni con azione antinfiammatoria e antitumorale.
Una Cultivar, o Varietà, è una pianta con determinate caratteristiche che viene propagata per via vegetativa, ovvero senza semina. Tutte le piante di una stessa cultivar sono geneticamente identiche, come se fossero gemelli omozigoti. Ci sono quelle, come le prescelte dallo studio guidato dal professor Antonio Moschetta, docente di Medicina Interna della facoltà medica barese, che analizzate come quella Coratina e la Peranzana, hanno dimostrato che più l’olio extravergine di oliva è ricco di polifenoli – i composti chimici “buoni” che conferiscono all’olio il sapore caratteristico – maggiore è l’effetto benefico sulla nostra salute, ma anche che ogni cultivar è cosi specifica da percorrere strade individuali “accendendo” geni specifici nel nostro organismo. In altre parole, ogni tipo di olio va considerato come un alimento diverso.
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