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La signora Rosalba Giusti, ex parrucchiera di 68 anni, si è risvegliata dal coma dopo 45 mesi.

Il suo corpo disteso su un letto di un ospedale per neurolesi Bonino Pulejo a Messina. In stato vegetativo. In coma profondo. Nessun movimento, una parola, un segno di vita, poi l’impensabile.

Rosalba, madre di sei figli, si è svegliata una notte in un letto della Suap (Speciali unità di accoglienza permanente) di Messina dove ha iniziato a parlare, a chiamare. «Anna, Anna», ha chiamato, il nome dell’infermiera.

“Non dimenticherò mai la faccia dell’operatore che, dietro le porte della rianimazione, ci chiedeva il consenso per la donazione degli organi”, raccontano i figli Rita, Vincenzo, Giusi, Piero, Tony ed Emanuele, ancora increduli. In questi anni a fare la spola tra Messina e Palermo per tenerle la mano, accarezzarle il viso, guardarla immobile.

Giustina scandisce ora anche le parole delle sue canzoni preferite. Quelle di Massimo Ranieri, Claudio Baglioni, Julio Iglesias. Giustina ragiona. È paralizzata, non può muoversi, si nutre artificialmente. Ma parla, riconosce, ricorda. E canta. Quelle che si chiamano «porzioni corticali superiori», rimaste integre. Così ha potuto riacquistare la memoria e la parola. Chissà da quanto tempo, seppure immobile, cominciava a risvegliarsi. Chissà da quanto tempo ascoltava quello che succedeva in quella stanza d’ospedale senza riuscire a emettere un solo sospiro.

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