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corea del nord test nucleare
Continua iperterrita la Corea del Nord, nonostante i continui avvertimenti da parte della comunità internazionale, sul diniego di test nucleari.
Eseguito il quinto test nucleare, il più potente della storia, che ha determinato un terremoto di magnitudo 5.3 nel nordest del Paese.

La conferma, arrivata dalla tv di stato, nel giorno del 68mo anniversario della nascita dello stato nordcoreano, attraverso immagini che venivano lanciate sugli schermi e riguardavano gente in delirio che applaudiva a questo grande successo.

“I nostri scienziati nucleari hanno condotto un esperimento su una testata nucleare di nuova concezione” ha spiegato la conduttrice, mentre l’agenzie di stampa locale scriveva che il test “ha finalmente confermato la struttura e le caratteristiche specifiche di una testata nucleare standardizzata in modo da poter essere montata su missili balistici strategici”.

La conferma del test da parte di Pyongyang è arrivata dopo la denuncia da parte di Seul di un forte terremoto artificiale, di magnitudo 5.3, nell’area di Punggye-ri (avvertito anche in Giappone) scatenato da un’esplosione pari a 10 kilotoni, la più potente mai provocata sinora dalla Corea del Nord, “poco meno forte di quella della bomba atomica su Hiroshima” come hanno riferito anche fonti locali di Seul.

Immediate le reazioni internazionali, in un contesto già difficile, determinato dal dispiegamento dello scudo antimissile Thaad, annunciato da Washington e Seul nella penisola, che sta deteriorando ancora di più le relazioni tra Usa e Giappone da una parte, Cina e Russia dall’altra.

Un quinto test nordcoreano che riaccende anche i timori di un’apocalisse. Nel 2015 Kim Jong aveva rivelato di avere ordigni all’idrogeno.

A gennaio di quest’anno poi, aveva assicurato di aver fatto esplodere la sua prima bomba H, di “una potenza distruttiva pari a cento, mille volte superiore a quella atomica convenzionale”.

Secondo fonti d’intelligence, i ricercatori nordcoreani sarebbero anche giunti alla miniaturizzazione delle testate, rendendole adatte a lanci con razzi a lungo raggio, montandoli anche sui sommergibili.

Si teme ora che il rischio di un attacco nucleare all’idrogeno possa essere sempre più vicino e riguardare non solo l’Estremo Oriente, ma il mondo intero.

Il presidente degli Stati Uniti, ha per questo motivo minacciato a “gravi conseguenze”, invitando i vertici tutti di Corea del Sud e Giappone a immediate consultazioni.

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