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Tiziana, suicida per il video hot. La madre accusa: «Il fidanzato la costrinse a girare i video anche con altri»

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Poche ore prima di togliersi la vita, verso le 13.00, Tiziana Cantone, 31 enne campana, finita nella gogna mediatica, per dei video hot diffusi a sua insaputa, potrebbe aver sentito l’ex fidanzato al telefono, per casualità o per dirgli addio.

La madre di Tiziana, parlando con i giornalisti, dice: «Mia figlia era una brava ragazza, aiutami a ricostruire la vera immagine di mia figlia».

Maria Teresa Giglio, dopo il colloquio con gli inquirenti, parla di alcol e perversioni sessuali, dichiara, infatti, come riportato dalle principali testate giornalistiche, tra qui il Messaggero, che la figlia ” È stata plagiata dal suo ex fidanzato. Mia figlia era fragile -dice- . Non aveva mai accettato di essere stata abbandonata dal padre. È per queste ragioni che quei ragazzi, in appena un anno, l’hanno condotta alla morte. Anche se in quella cantina dove si è tolta la vita Tiziana era da sola, moralmente, a tirarle il cappio intorno al collo sono stati l’ex fidanzato e quelli che ne hanno approfittato».

«Tiziana – racconta ancora la signora Giglio – ha convissuto per circa un anno a cavallo tra il 2014 e il 2015, con S. D. P. , un uomo che mi ha sempre suscitato brutte impressioni. È inutile nasconderlo. La mia povera Tiziana ha sempre sofferto per l’abbandono di suo padre. Non lo ha mai visto. E per qualche periodo, quando era intorno al vent’anni, è stata schiava dall’alcol. L’abbiamo curata, fatta seguire da specialisti, disintossicata fino a quando non si è completamente rimessa».

«Ma sapevo che in fondo mia figlia rimaneva una persona fragile, perché non accettava di essere stata abbandonata da suo padre. Tanto che era sua intenzione abbandonare il cognome Cantone, che lei non aveva mai sentito suo, per prendere il mio».

«Mi sembrò davvero molto strano – ricorda Maria Teresa – che nonostante il fortissimo legame che ci univa, mia figlia decidesse di punto in bianco di andare a vivere a casa sua. Dopo poche settimane ho sentito dentro di me, come solo una madre può riuscire a sentire, che mia figlia era cambiata. Mi ponevo tante domande. Mi chiedevo perché avesse deciso di legarsi a quell’uomo che non mi piaceva. Tiziana aveva sempre frequentato persone per bene».

«Tutto accadde poco prima delle vacanze natalizie dello scorso anno – prosegue la donna -. Una notte Tiziana bussò a casa. Era ubriaca, sconvolta come non mai. Mi chiese di dormire da noi. Mi disse tra le lacrime che aveva litigato con il suo fidanzato. Mi raccontò che avevano fatto alcuni giochetti, e che tutto era stato ripreso con una videocamera o un telefonino. I video erano finiti in rete: subito erano diventati virali».

«Tiziana – racconta ancora la donna – mi confidò anche che il suo fidanzato l’aveva costretta a girare questi video con altri partner in più occasioni, perché provava piacere. L’unica concessione, consisteva nel fatto che Tiziana potesse scegliere il partner. Quest’uomo provava piacere a sapere mia figlia con un altro, e provava piacere nel guardare i video. Lui sapeva tutto». Sapeva anche di quel video «che tanto ha fatto del male a mia figlia».

«Decidemmo così di rivolgerci alla magistratura. Anche perché sul web stava montando quell’onda lurida che non si più fermata».

Tiziana era sconvolta e depressa. «Tentò per due volte il suicidio. La prima volta accadde a dicembre dello scorso anno. Ebbe una telefonata animata con il suo ex. Ingerì alcol e barbiturici, ma il 118 intervenne in tempo e lei si salvò». Il secondo tentativo di suicidio qualche mese dopo. «Tentò di lanciarsi nel vuoto dal balcone dell’abitazione del suo convivente», rivela Maria Teresa tra le lacrime.

Il web la stava distruggendo, stava divorando la sua esistenza pezzo dopo pezzo, click dopo click, e dietro insistenza del fidanzato, Tiziana decise di allontanarsi per un po’ da casa. Trascorrere l’estate in Emilia, ospite di alcuni amici di S. D. P. Al ritorno, però la ragazza era tornata a vivere con lui. Una convivenza difficile, che Tiziana aveva deciso di portare ancora avanti, per evitare di stare in quella Mugnano dove l’attendeva l’onta della vergogna quotidiana. Successivamente, la ragazza, non trovando pace neppure lì, ha poi finalmente deciso di rompere con lui, tornando a vivere in via Rossetti.

«Aveva il corpo pieno di lividi. Dammi del tempo, perché non è facile per me raccontare quello che ho passato», le aveva detto la figlia. E’ stato il periodo più tranquillo vissuto da Tiziana. Forse solo in apparenza.

«A mia figlia neppure importava l’esito del processo. Cosa che invece – accusa la madre – interessava tanto al suo ex, che contribuì anche ad alcune spese legali».

L’epilogo però era ormai vicino. «Gli ultimi giorni sono stati tremendi. La questione delle spese legali e dell’ingiustizia ricevuta, il suo nome in giro per tutto il web, la delusione per la qualità del rapporto con l’ex, la responsabilità di sostenere ancora altri processi, ancora altre gogne». «Lei che voleva soltanto dimenticare», dice la signora Maria Teresa. Cercava l’oblio, un altro nome, una vita serena.

Intanto oggi pomeriggio alle ore 15, nella chiesa di San Giacomo Maggiore si terranno a Casalnuovo (Napoli) i funerali della ragazza, la famiglia è molto conosciuta in paese, in quanto la mamma della 31enne é anche dipendente comunale. I familiari chiedono di far cessare la ‘gogna mediatica’ contro la loro congiunta. Una gogna, spiegano agli amici più intimi, che continua anche dopo la morte.

Giovanna Manna

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