È un pachistano di anni 28, ed ospite insieme a un’altra ottantina di persone, nell’hotel che accoglie richiedenti asilo, il fermato per l’omicidio di una marocchina di 28 anni, morta nell’incendio della sua abitazione a Sammommè.
L’uomo ha confessato, ha ammesso di essere stato lui l’autore del delitto. È quanto si spiega dalla questura di Pistoia la cui squadra mobile ha condotto le indagini.
Il 28enne, dopo aver causato il rogo, sarebbe stato tra i primi soccorritori e avrebbe dato notizia dell’incendio al marito della vittima, «al fine – riporta una nota della polizia – di crearsi un alibi».
Il fermo di polizia giudiziaria, per le accuse di omicidio e incendio, è arrivato nel corso della notte, dopo l’interrogatorio del pachistano, A.H., contro il quale erano stati raccolti «indizi schiaccianti».
Il 28enne, aveva stretto amicizia con la vittima e il marito di quest’ultima, abitanti in un piccolo appartamento situato di fronte all’hotel dove era ospite. E giovedì scorso avrebbe trascorso il pomeriggio con la donna nella casa di quest’ultima. Poi ci sarebbe stato un litigio tra i due in seguito al quale avrebbe appiccato le fiamme, dando fuoco a una bombola di gas, prelevata dalla cucina della casa della vittima e poi posizionata davanti alla porta di una stanza dell’abitazione.
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