Sarebbero tre milioni gli italiani costretti a fare i conti con la psoriasi, malattia infiammatoria cronica della pelle dall’altissimo impatto estetico, e sociale, almeno nei casi più gravi.
Per almeno 750mila le terapie sono inadeguate, tardive per colpa della crisi e delle Regioni che tagliano il budget, col rischio che la malattia progredisca e diventi sempre più grave.
A lanciare l’allarme, in occasione della Giornata mondiale della psoriasi, che si celebra il 29 ottobre, l’Adipso (Associazione per la difesa degli psoriasici) mette in guardia spiegando che la situazione potrebbe addirittura sfuggirre di mano.
Parla infatti con numeri alla mano, di 12 mila persone, che sono in terapia biologica con i farmaci di nuova generazione, ma ad averne bisogno sarebbero addirittura 750 mila. Per questo, qualcosa bisogna fare al più presto.
Altro problema che emerge è che «La maggior parte dei pazienti viene discriminata – spiega il presidende dell’associazione – si sentono chiusi in una gabbia, ma la chiave per aprirla è una terapia corretta e tempestiva dal momento che tanti, affetti da forme lievi o misconosciute, restano disorientati negli ambulatori tradizionali e non ricevono la diagnosi».
Per questo motivo, in occasione della Giornata mondiale della psoriasi, ci sarà un open day in oltre 150 ospedali e in alcune piazze gazebo informativi. «Uno psoriasico grave non curato – ha concluso la Maccarone – non va al lavoro, non può prendersi cura della famiglia, è spesso costretto al ricovero e finisce non di rado nel tunnel della depressione».
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