Spread the love

mamma a 12 anni
E’ accaduto a Bari, lei ha solo 12 anni, mentre il suo fidanzato ne ha già compiuti 14. Ma nonostante questo, hanno avuto un bambino insieme e lei è diventata la mamma più giovane d’Italia.

Sulla vicenda non sono stati resi noti particolari per tutelare la privacy del neonato e dei genitori entrambi minorenni. Del fatto è stata comunque informata la procura della repubblica del tribunale per i minori.

I due adolescenti risultano non provenire da famiglie disagiate o con problemi economici. Sarebbero stati infatti i genitori dei due adolescenti a sostenere le decisioni prese dai due ragazzi sul fatto di tenere il bambino.

La notizia di questa gravidanza inusuale ha creato un’accesa polemica a livello locale, nata proprio nel giorno di ricorrenza della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza.

Gli esperti, non appena appresa la notizia, hanno messo in rilievo non solo i rischi di un parto affrontato in così giovane età, ma anche le cause che possono aver portato i due adolescenti a generare un figlio a 12 anni.

“Non mi sorprende che sia stato effettuato un cesareo perché partorire a 12 anni comporta rischi notevoli. Queste notizie ci devono fare allargare lo sguardo a quello che sta accadendo attorno a noi. I ragazzini hanno esperienze sessuali sempre più precoci e di conseguenza assistiamo a gravidanze più precoci. Esiste una esposizione al rischio un po’ più diffusa. A noi fa comodo immaginare che queste esperienze tocchino contesti sociali un po’ più deprivati. Ma le carenze di tipo educativo sulla sessualità sono ormai piuttosto diffuse tra le varie fasce sociali. Non è importante puntare sul caso in questione, anche perché sono convinta che ci sono tanti casi simili che finiscono con interruzioni di gravidanza”, ha commentato Rosy Paparella, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Puglia.

Riferendosi a un’indagine condotta dall’Osservatorio epidemiologico della Regione, il Garante ha aggiunto: “Particolari situazioni problematiche riguardano rapporti sessuali non protetti, dichiarato da circa il 20 per cento degli studenti intervistati, e le esperienze sessuali di cui lo studente stesso si è pentito il giorno dopo, dichiarate dal 7,9 per cento degli studenti, con prevalenza più elevata nei maschi rispetto alle femmine e, in entrambi i generi, crescenti proporzionalmente con l’età. In qualche maniera questi ragazzi ci stanno chiedendo aiuto. Ma ora mi sembra che nel nostro Paese su questi temi siamo in una fase di arretramento”, ha concluso Paparella.

Il bimbo pesa quasi tre chili ed è nato con parto cesareo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.