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In occasione della prossima 67esima edizione della Berlinale (dal 9 al 19 febbraio), la costumista italiana Milena Canonero, riceverà l’Orso d’oro alla carriera.

Settantuno anni, Milena Canonero lavora da anni per produzioni cinematografiche e teatrali di prestigio: suoi sono gli abiti di alcuni dei più celebri film dell’ultimo mezzo secolo, da Arancia meccanica uscito nel ’71 a Grand Budapest Hotel uscito nel 2014. Per il suo lavoro nel mondo cinematografico ha vinto già quattro Oscar ai migliori costumi ed è stata nominata per ben nove volte.

Sposata da tanti anni con l’attore Marshall Bell, Milena Canonero vive a Los Angeles. Dopo gli studi in storia e arte del costume a Genova, si trasferisce a Londra, dove incontra a grandi celebrità del cinema e del teatro.

Il suo primo ingaggio come costumista è per uno spot pubblicitario di Hugh Hudson. Poi l’incontro con Stanley Kubrick e sua moglie Christiane, grazie al giornalista Riccardo Aragno, le cambia la vita. Le offe infatti una grossa opportunità, il primo incarico da costumista per Arancia Meccanica.

Poi il rapporto di lavoro continua con Barry Lyndon, che le fa aggiudicare l’Oscar insieme a Ulla-Britt Søderlund.

Hugh Hudson le affida anche i costumi di Momenti di gloria. Il film riscuote un grandissimo successo e le regala il secondo Oscar.

Nel corso degli anni, arrivano per Milena Canonero altre tre nomine per l’Oscar. Per film come La mia Africa, Dick Tracy, Tucker – Un uomo e il suo sogno, Titus, L’intrigo della collana.

Nel 2007 la costumista italiana viene premiata ancora una volta con l’Academy Award per Marie Antoinette di Sofia Coppola. Nello stesso anno lavora ai costumi per I Viceré di Roberto Faenza e Il treno per il Darjeeling di Wes Anderson.

Nel 2010 collabora con Joe Johnston per Wolfman. Nel 2015 vince il quarto Academy Award per il film di Wes Anderson Grand Budapest Hotel, la sua nona nomination.

Questo lavoro ti apre al mondo. Fa assorbire stimoli diversi e imparare con umiltà. Insegna a eliminare necessariamente estremismi e pregiudizi”. Ha dichiarato la costumista.

E a chi le chiede quale sia l’abito perfetto risponde: “Quello che sa cristallizzare un’immagine forte di un film e lasciarla impressa a lungo nella memoria”.

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