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sedazione profonda
Un malato di Sla di 70 anni, malato da 5 anni, ha scelto rifiutare qualsiasi trattamento compresa la nutrizione artificiale.

L’uomo, di Montebelluna, in provincia di Treviso, ha scelto la sedazione profonda (detta anche palliativa o terminale) per non soffrire durante gli ultimi giorni della sua vita, facendosi – di fatto – addormentare fino alla morte.

“Voglio dormire fino all’arrivo della morte, senza più soffrire”, aveva detto Dino Bettamin, a moglie e sanitari, dopo l’ultima crisi respiratoria.

“Mio marito era lucido – racconta la moglie di Dino Bettamin – e ha fatto la sua scelta. Così dopo l’ultima grave crisi respiratoria è iniziato il suo cammino”.

E così prima è stato aumentato il dosaggio del sedativo che già il paziente prendeva e poi sono stati somministrati gli altri farmaci del protocollo. Il 70enne non ha tuttavia mai chiesto di spegnere il respiratore, anche se sarebbe consentito per legge.

“Lo terrorizzava l’ipotesi di morire soffocato – ha raccontato l’infermiera – così, ha optato per una scelta in linea con la legge, la bioetica e la sua grande fede”. Ieri, dopo nove giorni sotto sedazione, l’uomo è morto.

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