Come annunciato giorni fa il governo metterà in campo una serie di iniziative per rispondere al referendum promosso dalla Cgil. Una di queste, è il ripristino delle norme introdotte dalla legge Biagi e pertanto, una limitazione degli attuali buoni lavoro alle sole attività occasionali, ai piccoli lavoretti e alle famiglie.
Modificato, dunque, anche il tetto massimo di spesa assegnato ad ogni committente che dai 7 mila euro passerà ai 5 mila.
Escluso, l’utilizzo dei voucher anche nella pubblica amministrazione, fatti salvi casi eccezionali come ad esempio lavori legati ad iniziative di solidarietà, calamità naturali, emergenze.
Unica variabile resterà quella relativa alle imprese. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti vorrebbe escluderle completamente.
Spunta, infatti, l’idea di consentirne l’utilizzo alle sole imprese con un solo dipendente.
Si pensa, pertanto, di concedere la deroga solamente agli imprenditori singoli, a cui comunque verrebbero imposti tetti molti rigidi di utilizzo. Confermato invece l’impiego dei voucher nel settore agricolo, con i tetti già previsti di 2/5 mila euro, ma solo per consentire la raccolta di prodotti stagionali a pensionati e a studenti.
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