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Un gruppo di ricerca dell’Università del Queensland (Australia) ha scoperto che somministrando un supplemento di vitamina D a topi in stato di gravidanza si riducevano i sintomi dell’autismo murino, caratterizzato da una serie di comportamenti assimilabili ai cosiddetti Disturbi autistici. Fra essi, vi sarebbero anche una ridotta interazione sociale, dei comportamenti ripetitivi (come lo scavare di continuo) e un maggiore stato di ansia.

Secondo gli esperti, coordinati dal neuroscienziato Darryl Eyles, la scoperta in questione suggerirebbe un nesso tra questa vitamina e lo sviluppo cerebrale del nascituro. Tant’è che lo stesso team di ricerca aveva già scoperto che la carenza di vitamina D, durante lo sviluppo fetale rappresenta un importante fattore di rischio per la schizofrenia.

Eyles e colleghi si sono concentrati pertanto, su topi identificati in laboratorio dalla sigla C57BL6/N, ovvero animali che presentano comportamenti affini all’autismo.

Il prossimo passo sarà ora quello di capire, oltre a consigliare alle donne in stato di gravidanza, cibi ricchi di vitamina d ed una costante esposizione solare, in che dosi somministrarla. s

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