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E’ stata annullata dalla Corte Suprema di Cassazione la sentenza dell’Appello bis che aveva assolto i cinque medici del Pertini di Roma accusati dell’omicidio colposo di Stefano Cucchi.

I proscioglimenti sono stati annullati con rinvio e giovedì scatterà, comunque, la prescrizione del reato. Cucchi morì il 22 ottobre 2009 nella struttura protetta del nosocomio romano sei giorni dopo il suo arresto per droga.

I sanitari stati rinviati tutti a giudizio, si tratta di Aldo Fierro, Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi Preite De Marchis e Silvia Di Carlo. Nei loro confronti si erano costituiti in Cassazione il Comune di Roma e l’Associazione Cittadinanza Attiva che, con l’annullamento, vedono salvaguardato il loro diritto ad ottenere dai camici bianchi il risarcimento dei danni per la tragica morte del giovane ucciso.

Il Collegio è stato presieduto da Antonella Mazzei.

Il legale della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo: “Contenti per annullamento assoluzione” – “Perfetto, sono contento“. “La prescrizione la dobbiamo ai medici legali e periti che sono intervenuti in quel processo di parte pubblica”, ringraziando comunque il pg della Cassazione Antonio Mura, che nella sua requisitoria aveva detto che c’era “ancora tempo per fare giustizia”, nonostante la prescrizione.

Queste le parole della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi: “E’ un grande segnale di speranza per tutte le persone che attendono giustizia ed è la dimostrazione che vale la pena non smettere mai di credere nella giustizia. Ringrazio il Pg Rubolino e il Pg Mura che si sono battuti per la verità”.