Brutte notizie per le esportazioni di olio d’oliva italiano in Gran Bretagna. Solo nel 2017 sono calate del 26% a causa dell’etichetta a semaforo introdotta per il 99% delle catene distributive.
Etichetta che va a criminalizzare ingiustamente il made in Italy e un prodotto considerato un elisir di lunga vita.
E’ quanto è emerso da una analisi condotta dall’Istat di gennaio presentata alla conferenza Contro semafori e protezionismi alla Farnesina alla quale ha partecipato anche Tulio Marcelli componente di giunta nazionale.
“Le nuove forme di protezionismo, sono proprio legate alla moltiplicazione di normative tecniche che di fatto ostacolano la libera circolazione delle merci”, ha denunciato Marcelli nel sottolineare che con “l’inganno delle etichette a semaforo si rischia di sostenere modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche un sistema produttivo di qualità sostenuto dall’Unione Europea e dalla comunità internazionale, come dimostra il Bloomberg Global Health Index per la popolazione maggiormente in salute a livello mondiale che ha classificato l’Italia al vertice tra 163 Paesi.
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