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Papa Francesco e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sono pronti ad incontrarsi, mercoledì mattina, 24 maggio 2017.

«L’incontro andrà bene!». Non si capisce se si tratti di una preghiera, un auspicio o una previsione. Ma a sentire le persone vicine al Santo Padre potrebbe compiersi un vero e proprio piccolo miracolo.

Francesco, l’anti-Trump, e Donald Trump, l’anti-Papa, consegnerebbero al mondo intero l’immagine di una pace fatta, o una parziale riconciliazione, nel segno della misericordia e soprattutto della realpolitik, dopo un periodo di gelo durato quasi un anno.

Il fine di questo incontro sarà quello di arginare le tensioni e trovare insieme qualche compromesso. Il Pontefice è per i ponti e il dialogo, mentre il presidente Trump, «non cristiano», come lo definì Jorge Mario Bergoglio nell’aprile del 2016, per i muri.

I due, secondo indiscrezioni sembrano pronti a costruire almeno un rapporto civile e personale.

La stampa statunitense ha già ipotizzato «un colloquio breve», mentre dalla Segreteria vaticana sembrerebbero essere più possibilisti. Il Papa ha concordato l’udienza per le 8.30 del mattino perché non vuole togliere spazio all’udienza generale che si terrà in piazza San Pietro, come previsto di consueto ogni mercoledì con milioni di fedeli.

Rimarrebbero dunque circa tre quarti d’ora, che si potrebbero riempire o meno a seconda dell’andamento del colloquio. Si parlerà di certo per almeno una ventina di minuti, come già accaduto per altri politici e Barack Obama.

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