Spread the love


La vicenda del piccolo Charlie Gard, il bambino inglese di 10 mesi affetto da Sindrome dell’encefalomiopatia mitocondriale, malattia genetica molto rara e ad oggi inguaribile, ha commosso il mondo intero.

Tra i tanti, che si sono mossi in segno di solidarietà c’è anche l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

“Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”, ha detto la presidente, Mariella Enoc.

“Ho chiesto – spiega – al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci”.

La Enoc si rifà al tweet lanciato dal Papa venerdì scorso – “Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo” – sottolineando che “le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù”.

In rete tanti gli hastag #CharlieGard, #Charliesfight, #pray4Charlie con il moltiplicarsi di veglie di preghiera, oltre cento solo in Italia, manifestazioni, petizioni perché Charlie possa andare negli Usa a curarsi per una terapia sperimentale in una clinica, in base ad una ricerca del 2014 della Columbia University di New York che ha fatto esperimenti riusciti con successo su topi affetti da malattie mitocondriali.

E il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dice da parte sua:
“Se possiamo aiutare, saremo felici di farlo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.