Ciro Guarente dipendente civile della Marina Militare, voleva far sparire a tutti i costi colui che poteva essere il suo rivale in amore: Vincenzo Ruggiero. Ragazzo gay di 25 anni, residente a Parete ma fuggito di casa dai propri genitori per vivere in tutta libertà la propria omosessualità, a casa di una trans di nome Haven, sua amica, che gli stava dando ospitalità.
Ciro Guarente geloso di Vincenzo, lo avrebbe prima ucciso e poi fatto a pezzi nella casa di Haven. Poi avrebbe portato i resti in un garage, fittato per i giorni del delitto e li avrebbe cosparsi di acido cloridrico. Dopo, avrebbe tentato di cementificare i resti in un buco del pavimento del corridoio di un autolavaggio abusivo, situato proprio nel garage di una palazzina popolare in via Scarpetta, vicino via Argine a Ponticelli.
Il proprietario del box insospettito dalle notizie dei media di questi giorni, avrebbe contattato la polizia per dichiarare di aver fittato il box a Guarente.
Così, dopo 23 giorni di ricerche Ciro è stato arrestato e messo sotto interrogatorio per 12 ore ha confessato il suo omicidio. Solo all’alba del 28 luglio, ha confessato di aver ucciso Ruggiero e di averlo gettato in mare.
Gli inquirenti però non gli hanno creduto, e andando avanti con le indagini, con l’aiuto dei carabinieri del reparto territoriale di Aversa, hanno ritrovato i resti di un uomo che potrebbero essere proprio di Vincenzo Ruggiero.
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