L’uso dell’acqua di mare è un valido rimedio per la panificazione nel periodo di siccità. A spiegarlo è il presidente campano di Unipan, Domenico Filosa: “è indicata per chi deve seguire una dieta povera di sodio e consente di risparmiare acqua potabile. Durante la lavorazione del pane, infatti, viene utilizzata acqua di mare depurata microbiologicamente pura, a uso alimentare, ottimo sostituto del sale comune e iodato.”

Si tratta di un prodotto realizzato dalla Steralmar di Bisceglie sulla base di una collaborazione con il Cnr.

L’acqua marina, prima di essere imbottigliata, subisce processi di decantazione, filtrazione, depurazione e sterilizzazione con raggi Uv per eliminare microrganismi anche patogeni e garantire l’apporto di sali minerali come magnesio, calcio, potassio, fluoro e iodio.

”L’idea è quella di far diventare il pane un prodotto campano da esportare nel resto dell’Italia, una sorta di nuovo pane vesuviano che potrebbe diventare un brand nazionale” ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli alla presentazione dell’iniziativa. ”Vogliamo ripartire da questo prodotto per rilanciare l’immagine del Vesuvio dopo gli incendi delle scorse settimane”.

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