«In un Paese dove si ferma tutto, solo la caccia non si ferma mai. Rifletta il ministro Galletti e attivi i poteri del governo per sostituirsi all’inerzia delle Regioni e sospendere in extremis la stagione venatoria».
A chiederlo è Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale del Movimento animalista. Il movimento ha fatto il suo debutto a Milano dove si sono svolti la prima direzione nazionale al teatro Dal Verme e il corteo “anti caccia” alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria.
“Difendi la vita”, il titolo della giornata dedicata al lancio della nuova “forza trasversale e indipendente da qualunque altra formazione politica”, come ha spiegato Brambilla; forza che per i sondaggisti potrebbe valere tra il 3 e il 5 per cento del mercato elettorale. Lo scopo è “Dire basta allo sfruttamento degli animali e metterli al centro del dibattito politico”.
Un movimento pro vita: «Alla faccia di chi dice che agli animalisti non piacciono i bambini – scandisce la leader mostrando il pancione – siamo un movimento pro vita in ogni sua forma». Per questo uno dei bersagli principali della sostenitrice degli animali è il Trentino, colpevole di «aver preso i soldi pubblici, che sono di tutti, per il ripopolamento degli orsi e poi ha approvato l’abbattimento dell’orsa ribelle».
Ma non solo. «Il Trentino – attacca – ha anche avuto un regalo prereferendario: oggi è possibile cacciare anche specie che non si possono uccidere in altre regioni».
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