Il Mudec presenta un’altra interessantissima mostra: “Eravamo cacciatori di teste. Riti, vita e arte delle popolazioni Asmat”, dal 27 settembre sino a luglio del prossimo anno.
Si tratta, dice il Mudec, della prima mostra in un museo pubblico italiano interamente dedicata ad uno dei popoli più affascinanti della Nuova Guinea.
L’esposizione racconta i profondi mutamenti sociali e culturali avvenuti in seno alla ricchissima tradizione rituale e artistica delle popolazioni Asmat nel corso del XX secolo e nasce dalla forte volontà di valorizzare una parte della collezione permanente solitamente conservata nei depositi del Mudec.
Il percorso espositivo presenta dunque una selezione di circa 150 opere provenienti dalla Nuova Guinea e appartenenti alla collezione Fardella-Azzaroli, concessa in comodato al museo, e alla Collezione Leigheb-Fiore, acquisita nel 2015 dal Comune, poco prima dell’apertura del Mudec per incrementarne il patrimonio e colmare la dolorosa lacuna creatasi più di settanta anni fa a causa dei bombardamenti che colpirono il Castello Sforzesco, allora sede delle Collezioni Etnografiche.
Attraverso sculture, armi, strumenti musicali, oggetti d’uso e rituali, i visitatori potranno approfondire non solo gli aspetti legati alla vita quotidiana di queste popolazioni, ma anche conoscerne i complessi rituali e le tradizioni che legano la pratica scultorea alla dimensione spirituale più profonda del popolo Asmat.
Per saperne di più su costi e orari di apertura al pubblico consultare il sito web http://www.mudec.it/ita/asmat-mostra-mudec-milano/ .