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L’influenza che verrà, sarà caratterizzata da virus ‘cugini’ che ci sono già e che hanno rialzato la testa nell’ultima settimana, aumentando il numero di italiani a letto con febbre e altri sintomi.

Per l’Italia è giunta ora l’ora di prepararsi per arrivo del freddo e di conseguenza anche di malanni. “Ci aspettiamo una stagione influenzale 2017-2018 di intensità media: almeno circa 5 milioni i casi previsti e solo un virus nuovo, una variante dell’A/H1N1, detta Michigan, già inserita nel vaccino – spiega all’AdnKronos Salute il virologo dell’università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco – Con l’A/H3N2, sono i virus che hanno portato più casi in Australia” dove l’inverno è stato appena archiviato.

“Lì si è osservata una buona diffusione – dice lo specialista. E’ chiaro che bisogna aspettare di vedere come sta per finire la stagione influenzale. E poi un’altra variabile sarà se avremo o meno un inverno freddo che aumenterà il numero di casi”.

Da noi, lo scorso anno, la stagione influenzale “si è chiusa con circa 5,4 milioni di casi”. L’incidenza cumulativa è stata osservata pari a 93 casi per 1.000 assistiti. Un’entità che secondo gli esperti del settore, può definirsi nella “media”, se si considerano per esempio l’incidenza della stagione 2004-2005 (116 casi per 1.000 assistiti) e quella del 2009-2010, l’anno della pandemia (99 casi per 1.000 assistiti).

“In questo settembre dal clima ballerino – sottolinea infine Pregliasco – quello che vediamo è un incremento delle sindromi parainfluenzali, tra i 60 e gli 80mila casi nell’ultima settimana, sostenuto dagli sbalzi termici che facilitano la circolazione di questi virus”.