La mappa del nostro Paese che emerge dalla prima fase dello Studio “La Riabilitazione post-ictus in Italia” realizzato dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Onlus) è uno studio che è stato presentato mercoledì scorso al Convegno “Dopo l’ictus cerebrale: percorsi di neuroriabilitazione in Italia tra competenze e passione”, organizzato da A.L.I.Ce. Italia Onlus e Fondazione Santa Lucia IRCCS nell’ambito delle iniziative per la XIII Giornata Mondiale contro L’Ictus celebra ieri 29 ottobre.
Meno decessi ma più disabilità. Poche le regioni italiane che hanno protocolli di riabilitazione da applicare.
Prima causa di disabilità nell’adulto è l’ictus. Un evento che può portare una vasta gamma di deficit di tipo funzionale, che richiedono una serie di interventi di riabilitazione differenziati, a seconda della gravità del danno cerebrale subito.
Cinquantamila le persone che perdono ogni anno l’autonomia a causa della patologia.
Solo 6 le Regioni in grado di offrire percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali aggiornati e attivi per la riabilitazione dei pazienti post-ictus: Valle d’Aosta, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna e Marche. Le restanti hanno una documentazione che regola questa erogazione e cure sanitarie non aggiornata, e pertanto, è dichiarata non operativa o non del tutto pervenuta.
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