La preside Carla Alfano, del liceo Virgilio di Roma, dal 1° settembre di quest’anno, affronta uno dei periodi più difficili del suo istituto. «Qui ci sono genitori che giustificano i figli quando questi ultimi vengono scoperti a consumare stupefacenti a scuola – racconta la direttrice didattica -: “Fuma spinelli? E allora? Non c’è niente di male, così mio figlio si tranquillizza”. Oppure, anche peggio: “Si droga a scuola? Meglio così, si vede che lì avete roba buona”. Ormai qui è come un porto franco e alcuni genitori assolvono i loro ragazzi».
«Ho intenzione di rivedere i voti in condotta alla fine dell’anno. Potrebbe essere un deterrente per affrontare gli alunni responsabili di tutto questo: temo che alcuni professori, intimoriti da questi personaggi, alzino quei voti. È bene controllare. Non è possibile ritrovarsi a fine anno con alunni coinvolti in episodi inaccettabili che hanno dieci in condotta», rivela ancora la preside, che aggiunge: «Qui ci sono ragazzi che si drogano, con i genitori che li difendono, e altri che a soli 14 anni fumano in faccia ai prof. Mentre quelli dell’ultimo anno stanno più attenti: hanno la maturità e temono che possa accadere qualcosa».
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