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Il nuovo contratto degli statali dedica un capitolo a parte al Codice disciplinare. Una mappa dettagliata delle condotte da evitare a lavoro, gli obblighi da rispettare se non si vuole incappare in sanzioni che vanno dal semplice rimprovero verbale all’espulsione.

La P.a adotta il pugno di ferro contro molestatori e corruttori. Arriva così il licenziamento per chi si macchia di molestie sessuali o comunque di particolare gravità, quando il tutto non è riconducibile a un singolo episodio.

Stessa cosa, per chi prende e offre regali sopra i 150 euro in cambio di altri favori.

Le nuove regole si mettono quindi al passo con i tempi, con i cambiamenti della società. Si pensi, ad esempio, che lo stalking è diventato reato nell’ordinamento italiano quando ormai l’ultimo contratto era già chiuso, era il 2009.

Le sanzioni sono graduate, per cui in prima battuta il travet in questione viene redarguito con una sospensione dal servizio e dalla retribuzione che va dagli undici giorni a sei mesi. Ma la P.a non perdona: se il molestatore è «recidivo» perde il posto.

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