Spread the love

Il 21 agosto scorso, Nia Payne, 26 anni, sperava di vedere l’eclissi solare a Staten Island, New York. Quello che non si aspettava però, era di finire al pronto soccorso con una forma a mezzaluna che bloccava il centro della sua vista. Un danno oculare insomma, che la giovane ha subito durante l’osservazione dell’eclissi solare totale.

Notizia riportata in un case report pubblicato giovedì scorso sulla rivista scientifica JAMA Ophthalmology.

Una tecnologia chiamata ottica adattiva ha permesso ai medici di vedere il danno a livello cellulare e vedere le strutture microscopiche negli occhi della paziente. Controllo che in passato poteva essere eseguito solo con vetrini e microscopio.

Gli spettatori di Eclipse erano stati avvisati di vedere l’evento solo attraverso occhiali speciali: “I filtri che soddisfano lo standard ISO 12312-2 riducono la luminosità del sole a un livello sicuro e confortevole, come quello di una luna piena, e bloccano le dannose radiazioni ultraviolette e infrarosse – spiega l’esperto, Rick Fienberg dell’American Astronomical Society”.

“I filtri solari che soddisfano questo standard sono circa 100.000 volte più scuri dei comuni occhiali da sole e gli occhiali da sole non bloccano le radiazioni infrarosse.”

Tuttavia, c’è stata una diffusa carenza di occhiali eclipse a causa della popolarità dell’evento, e Payne non ne ha avuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.