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“L’idea alla base di questo progetto – quella che mi ha guidato e mi ha ispirato ogni scelta – è, allo stesso tempo, semplice e innovativa: ‘la musica al centro’ – ha dichiarato il Direttore Artistico Claudio Baglioni in conferenza stampa questa mattina a VILLA ORMOND – Questo Sanremo, dunque, sarà un ‘evento musicale’ raccontato dalla televisione. L’intenzione di portare la musica al centro ha ispirato, ‘a cascata’, tutte le grandi novità del Festival: l’eliminazione dell’eliminazione, per fare in modo che tutte le canzoni possano essere protagoniste dall’inizio alla fine; la maggiore durata dei brani, passare da 3 minuti e 15 secondi a 4 minuti, significa canzoni più lunghe di quasi un quarto; niente cover, per poter avere una serata ‘utile’ in più, per riascoltare le 20 canzoni protagoniste in una nuova ‘veste’ e coglierle sotto un’altra luce; più spazio ai giovani: 16 invece di 12. Scegliere non è stato facile. Per niente. Come musicista, mi sarebbe piaciuto portare sul palco dell’Ariston tutti gli artisti che si sono proposti. Ma questo, purtroppo, non è possibile. E la Commissione è stata sottoposta a un duro lavoro di selezione, anche perché la qualità delle proposte era tale da rendere davvero difficile ogni scelta. Per quanto riguarda i 20 Big – tra le 150 proposte ricevute – la Commissione ha privilegiato quelle dei candidati che avessero un’identità artistica e un percorso professionale riconosciuti e riconoscibili, come interpreti musicali. Il che, talvolta, ha voluto dire rinunciare a proposte altrettanto interessanti di personaggi di altre discipline del mondo dello spettacolo. Per quanto riguarda, invece, i giovani (abbiamo ascoltato con grande attenzione 650 canzoni) abbiamo scelto le proposte artistiche che hanno dato segno di maggiore ‘personalità’ e ‘originalità’, privilegiando i pezzi già ‘completi’. Non appunti o intuizioni ancora da sviluppare, dunque, ma canzoni a tutti gli effetti, nelle quali melodia, armonia, testo, ma anche arrangiamento fossero già ben definite”.

“Se la Rai ha scelto me è perché ha voluto dare un segno di discontinuità con il passato: sarà un festival 0.0, né nel segno della tradizione, né chissà di quale evoluzione. Ci dovremo confrontare con grandi successi, che è sempre una cosa poco comoda. Ma il pericolo è il nostro mestiere”.

Claudio Baglioni presenta così il suo festival, in onda dal 6 al 10 febbraio su Rai1 in prima serata.
Per la prima volta, da quando è stato nominato direttore artistico e all’indomani dell’annuncio dei 20 big che saranno in gara, a Sanremo parla del suo lavoro e delle sue iniziali perplessità. “Avevo paura e per tre volte ho detto di no, poi alla quarta ho ceduto. Sono stato a Sanremo come ospite due volte, evidentemente non c’è due senza tre. Tutto nasce dall’insensatezza di quando si arriva al finale di carriera: e così – spiega ancora il cantautore romano – mi sono concesso il lusso di dire sì”.

Sul palco come un sacrestano”. “Abbiamo solo questo festival, musica e parole saranno le stelle polari” che guideranno la sua direzione. “Non un festival vetrina, né provinciale. E il fatto che questa sia l’edizione numero 68 mi riporta a un anno in cui si sognò un mondo più bello e migliore”. Poi parla della sua presenza anche come conduttore: “Andrò pochissimo sul palco. Ho chiesto di fare il sacrestano, che accende le candele all’inizio e chiude la chiesa quando sono andati via tutti. C’è una paura enorme, che poi diventa adrenalina. La paura fa un bene inverosimile”.

“Elio e le Storie Tese finiranno carriera all’Ariston”. “Elio e le Storie Tese mi hanno invitato all’ultimo concerto, annunciando la loro disunione” ha detto Baglioni spiegando la presenza del gruppo in gara. “Ho pensato che ‘ultimo concerto’ fosse una truffa, e gli ho detto che dovevano chiamarlo ‘concerto d’addio’, perché le parole sono importanti. Poi ho detto loro che, perché gli italiani ci credessero veramente, dovevano sciogliersi a Sanremo. È vera la notizia, non è una ‘eliata’. Finiranno la carriera al festival. Spero siano i soli perché non vorrei provare anche io questa emozione”.

“Siamo soddisfatti della qualità dei ragazzi, apprezzati dalla critica e dai giudici. Sarà un Sanremo ricco dal punto di vista qualitativo” il commento di Angelo Teodoli, direttore di Raiuno.

(Nella foto in alto il direttore artistico Claudio Baglioni con i giovani prescelti delle Nuove Proposte)

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