Buone notizie per coloro che devono fare i conti con il tumore al seno. Nel 2017 sono state 50.500 le nuove diagnosi, ma le prospettive di vita, soprattutto se la neoplasia viene scoperta subito, sono davvero aumentate. In otto anni (tra il 2010 e il 2017) in Italia, le donne vive dopo la diagnosi sono aumentate del 26% e oggi, stando alle ultime rilevazioni fatte dai Registri Tumori, sono 766.957 le italiane che hanno affrontato e vinto il tumore al seno.
E se ne saranno certe tra altri anni, è possibile parlare di guarigione in tutti casi.
Ci sono infatti, studi, che dimostrano come le donne operate in fase iniziale abbiano una prospettiva di vita persino migliore delle coetanee che non si sono mai ammalate di questo tumore al seno.
Francesco Cognetti, direttore dell’Oncologia Medica all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, spiega: “Oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi supera il 90 per cento”. Ai nuovi trattamenti nel carcinoma mammario è stata dedicata la quinta edizione del convegno International Meeting on New Drugs (and New Concepts) in Breast Cancer, recentemente tenutosi al Regina Elena con la partecipazione di oltre 200 esperti provenienti da tutto il mondo. “Questi progressi eccezionali – continua Cognetti, che è anche presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro – sono da ricondurre alle campagne di prevenzione, a una maggiore diffusione della diagnosi precoce e dello screening con mammografia e a terapie innovative sempre più efficaci. Oggi abbiamo molte armi a disposizione, dalla chemioterapia all’ormonoterapia alle terapie target fino all’immunoterapia. E si stanno aprendo nuove prospettive per personalizzare i trattamenti, grazie a esami genomici che analizzano il Dna del tumore per capirne l’aggressività”.