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E’ stato Fiorello il protagonista assoluto della prima serata del Festival di Sanremo 2018. “I giovani non vogliono Sanremo, stasera non sentiremo dire ‘bella raga’, semmai ‘bella ruga'”. Il festival targato Baglioni diventa il festival di Fiorello. Lo showman si prende la scena con una performance irresistibile tra musica e battute sulla politica, sulla Rai e sul festival. Molto bene anche per l’inedito trio, formato da Baglioni, Hunziker e Favino. La tensione è tanta, come l’emozione. I tre conduttori del festival sono ben assortiti, affiatati e coinvolgenti. La più sciolta è Michelle, alla sua seconda esperienza sanremese.

Il festival inizia con un’incursione sul palco, come ai tempi di Pippo Baudo. Uno sconosciuto raggiunge Fiorello. “Sono due mesi che cerco un contatto con il procuratore della Repubblica”, dice l’intruso, prima di essere portato via dalla sicurezza.
Il cult della serata: l’esibizione dei Lo Stato sociale, con “la vecchia che balla” e fa impazzire il web.

Scollatura da capogiro per Michelle. Sempre elegantissima. Si è dimostrata decisamente all’altezza del ruolo “bis”: bellissima, bravissima, spigliata, intonata, e ha portato avanti da sola il festival, soprattutto nella prima ora. E’ scesa in platea e ha baciato il suo Tomaso, con una bellissima dichiarazione d’amore.

Pierfrancesco Favino, una bella scoperta. Ha portato in scena un medley canoro, cavandosela molto bene anche nel canto.

Successivamente, a fine serata è stato raggiunto dai suoi colleghi del film di Gabriele Muccino, che uscirà a breve nelle sale, ‘A casa tutti bene’.

Baglioni gran maestro ha preferito farsi un po’ da parte. Ha voluto dare spazio ai suoi collaboratori. Era emozionato, preoccupato sebbene abbia giocato, scherzato, cimentandosi anche in ruoli insoliti, esilaranti gag.

E’ stato annunciato da Fiorello, e ha aperto il Festival con un bellissimo monologo sulla musica e la canzone.

Battute a raffica, sul presidente turco Erdogan “che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi”, da parte di Fiorello. Sul “toy boy di Orietta berti”, con un’evidente allusione al candidato premier M5S Di Maio, “e se vince il vertice Rai va a casa”, sul “canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky”. Fiorello canta. Un medley tributo ai “Capitani coraggiosi” Baglioni-Morandi.

Sono sicura che già da stasera vedremo un Claudio, più sciolto che ci riserverà grandi sorprese. Anche se è stato sorprendente, riuscendo a portare sul palco dell’Ariston qualcosa di straordinario, diverso, leggero.

Grandi cambiamenti alla gara, alla scenografia, ecc. Lo aveva detto, si sarebbe ritagliato un ruolo di secondo piano, più da direttore artistico, ‘dittatore’, sacrestano, capitano e non da presentatore.

Molto intenso il momento con Morandi. I due hanno reso omaggio ad un grande della musica italiana, scomparso di recente, pochi mesi fa.
Hanno cantato insieme “Se non avessi più te”. Brano musicato da Luis Bacalov e colonna sonora dell’omonimo musicarello interpretato da Morandi nel 1965, in una versione questa volta, veramente speciale. La coppia de I Capitani Coraggiosi si è ricomposta. I due hanno scherzato a lungo. “Quando eravamo in tour, io e Claudio facevamo a gara su chi teneva l’acuto più alto”, ha detto Morandi al pubblico in sala.

Gianni è poi rimasto sul palco. E’ stato raggiunto da Tommaso Paradiso, e hanno interpretato insieme “Una vita che ti sogno”, brano scritto dal leader dei Thegiornalisti per l’ultimo album di Gianni Morandi “D’amore d’autore”.

Non si sono particolarmente distinte, invece, le 20 canzoni dei Big in gara.

La serata si è chiusa con una prima classifica, del tutto provvisoria, che divide i cantanti in tre “aree”, alta media e bassa, secondo i voti della giuria demoscopica. Tre colori ‘rosso, giallo e blu’. Colori che vediamo all’ingresso dell’Ariston e che abbiamo visto nei vari promo del festival. Colori che ricordano tre tour straordinari del grande cantautore italiano, Claudio Baglioni. Perché quello resta. Sanremo è un’esperienza in più che si va ad aggiungere alla carriera di questo grande artista, cantautore italiano. Cinquant’anni, quest’anno di grandi successi, che saranno celebrati proprio quest’anno, con un disco di inediti, un tour nelle aree indoor, un concerto all’Arena di Verona con il palco ‘al centro’.

Nell’area più bassa della classifica ci sono Red Canzian, i Decibel, Diodato e Roy Paci, Avitabile e Servillo, Facchinetti e Fogli, Le vibrazioni, Renzo Rubino; nell’area centrale troviamo Barbarossa, Elio e le Storie tese, Caccamo, Biondi, The Kolors e Vanoni-Pacifico-Bungaro. Infine, nella zona più “alta”, Annalisa, Lo Stato sociale, Max Gazzè, Meta-Moro, Zilli, Noemi e Ron.

A rischio eliminazione la canzone di Meta-Moro, “Non mi avete fatto niente”, accusata di plagio. Durante il Dopofestival, è stato mandato in onda il brano ‘Silenzio’, interpretato da Ambra Calvani e Gabriele De Pascali, e da lì, il dubbio. La canzone era stata presentata alle selezioni di Sanremo Giovani per l’edizione 2016, autore Andrea Febo. E proprio Febo è coautore del brano di Meta-Moro ‘Non mi avete fatto niente’.

E stasera si replica. Anche gli ascolti premiano il festival di Baglioni: 52,1 %. Ha fatto meglio di Carlo Conti.
Attesi grandi ospiti sul palco dell’Ariston: Il Volo, Biagio Antonacci, Sting con Shaggy, Franca Leosini, Pippo Baudo e il Mago Forest.

Nel corso della serata, presentata da Michelle Hunziker, Claudio Baglioni e Pierfrancesco Favino, riascolteremo i brani di 10 CAMPIONI e i primi 4 brani delle NUOVE PROPOSTE.

Foto: Blackstage Press

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