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Il diabete di tipo 2 è una malattia di proporzioni pandemiche. Si stima che ne siano affetti in tutto il mondo circa 382 milioni di persone e l’incidenza della malattia è in netto aumento sia nei paesi occidentali che in quelli in via di sviluppo. Solo in Italia, ad esempio si parla di quasi 4 milioni di persone che ne soffrono. Si tratta di una malattia complessa la cui origine non è ancora del tutto conosciuta.

Il calore – «sparato» sulle pareti dell’intestino attraverso una tecnica endoscopica mininvasiva – può fermare il diabete, rappresentando quindi una potenziale via di guarigione definitiva e senza farmaci. Per sondare questa nuova possibilità, è partita una nuova sperimentazione clinica (di fase II) multicentrica della tecnica di Ringiovanimento della Mucosa Duodenale, basata sull’uso di energia termica per rimodellare le pareti di un tratto di intestino.

Il Policlinico Gemelli di Roma e l’Humanitas Research Hospital di Milano hanno arruolato pazienti per la sperimentazione clinica chiamata ‘Revita 2’, che determinerà in modo inequivocabile l’efficacia di questa terapia mininvasiva anti-diabete già riconosciuta sicura per i pazienti in precedenti studi.

Diverse ricerche hanno scoperto che la causa scatenante è la mucosa intestinale, il più grande organo ‘endocrino’ che rilascia ormoni per regolare l’equilibrio del glucosio sia a digiuno che dopo i pasti. Infatti, disfunzioni della mucosa intestinale sono riconducibili al diabete.

Ma c’è di più. Diversi studi hanno evidenziato che una dieta ipercalorica favorirebbe il diabete provocando cambiamenti nella mucosa intestinale.

Di qui l’idea di trattare il diabete agendo sulle pareti dell’intestino, come alternativa alle terapie farmacologiche, per trasformarlo da una malattia cronica ad una malattia guaribile in via definitiva. La procedura – che dura meno di un’ora e i pazienti sono dimessi il giorno dopo – consiste nell’inviare (tramite l’introduzione di un catetere) una dose controllata di energia termica sulla superficie della mucosa del duodeno, una parte dell’intestino, sì da ‘rigenerarè nuova mucosa e in questa maniera modificare il rilascio degli ormoni chiave coinvolti nel diabete.

Le precedenti sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che il trattamento è sicuro e ben tollerato.

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