Le cellule staminali dei denti possono essere impiegate per la ricostruzione dei tessuti danneggiati a causa della parodontite, una patologia – nota anche come piorrea – che porta sino alla perdita dei denti. Il parodonto, composto dall’osso alveolare, dalla gengiva, dal cemento della radice e dal legamento parodontale, è infatti l’insieme delle strutture che stabilizzano e bloccano i denti in bocca, che non sono impiantati nell’osso, ma bensì, ‘sospesi’ in una sorta di rete fatta di robustissime fibre.
I ricercatori italiani del Reparto di Parodontologia presso la CIR Dental School dell’Università di Torino hanno dimostrato, come attraverso la bioingegneria e le cellule staminali è possibile ricostruire i tessuti del parodonto onde evitare le conseguenze più gravi, come la perdita dei denti.
Coordinati dal professor Mario Aimetti, Presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, si sono concentrati sulle cellule staminali della polpa dentale (DPSC), ‘molto malleabili’ ai fini dei processi ricostruttivi. Ricavate dai denti stessi queste cellule possono essere fatte crescere in apposite impalcature di collagene riassorbenti, che una volta impiantate nella bocca dei pazienti permettono la ricostituzione dei tessuti danneggiati dalla parodontite.
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