Spread the love

Fino al prossimo 6 maggio sarà aperta al pubblico, a Palazzo Reale a Milano la mostra “Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001“, un percorso espositivo che racconta le caratteristiche peculiari e condivise della moda italiana di quegli anni, attraverso abiti e accessori delle aziende più famose del nostro tempo. Organizzata dal Comune di Milano e dalla Camera nazionale della moda italiana con il sostegno del Ministero dello Sviluppo economico, e curata da Maria Luisa Frisa, una delle principali esperte, curatrici e docenti di moda italiane, e da Stefano Tonchi, direttore della rivista W Magazine dal 2010, ex direttore di T, la rivista di moda del New York Times, ex direttore creativo di Esquire e a lungo fashion editor di L’Uomo Vogue, la mostra è divisa in nove sale tematiche: Identità, Democrazia, In forma di logo, Diorama, Project Room, Bazar, Postproduzione, Glocal e L’Italia degli oggetti, ognuna dedicata a un aspetto predominante della moda italiana.

La sala Identità ad esempio la reinvenzione del concetto di moda femminile e maschile, con abiti da donna e da uomo molto simili tra di essi, mentre la sala dedicata ai loghi è piena di valigie di Fendi e tazzine di Versace, manette e cucce per cani con la doppia G di Gucci, disposte attorno a un tappeto dedicato a Galbani disegnato da Maurizio Cattelan.

Il 1971 è stato scelto come anno di partenza perché segna un distacco dall’alta moda e l’inizio del successo del prêt-à-porter italiano, con la prima sfilata realizzata dallo stilista Walter Albini organizzata a Milano; il 2001 invece è un momento cruciale, molto poco studiato, rispetto ad oggi, di grande cambiamento e innovazione, in bilico sul nuovo secolo e segnato dagli stravolgimenti globali causati dagli attentati dell’11 settembre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.