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Il profumiere Francis Kurkdjian racconta i suoi segreti, nell’incontro a Villa Medici a Roma, “Profumo, scultura dell’invisibile”, della serie I Giovedì della Villa, ideato dalla direttrice della sede dell’Accademia di Francia Muriel Mayette-Holtz, con il curatore Cristiano Leone.

“Il mio profumo su misura è fatto per donne speciali che dispongono di un budget illimitato e voglio sottolineare con una fragranza personalizzata un evento, una data, una nascita, un matrimonio, un compleanno. Il mio profumo è per la vita. E’ come l’alta moda, come un abito creato unicamente per quella persona”.

Il profumiere di origini armene che vive a Parigi, dove ha sede il suo atelier, fa annusare al pubblico gli ingredienti vaporizzati su cartoncini, spiegando di volta in volta di cosa si tratta. “E’ un onore per me essere qui nell’ambasciata della cultura francese in Italia a spiegare il profumo che è sempre una presenza invisibile ma, come quello che ci arriva dal nostro vicino, oppure come l’odore del cracker mangiato poco prima”. “Ho portato per voi solo 9 essenze basiche, perché sono le stesse con le quali cominciai tanti anni fa a lavorare nel mondo dei profumi, dopo aver abbandonato i sogni di diventare l’Etoile dell’opera di Parigi, quelli di fare l’archeologo, il sarto come mio nonno. Ma un giorno lessi del mestiere di naso su una rivista e decisi di voler intraprendere quella strada”. “Studiavo e all’inizio non distinguevo l’odore del limone da quello del mandarino, non ero il più bravo della classe, non avevo un dono speciale, ma mi sono impegnato e ho imparato. Niente che si legge sui libri. L’ispirazione non cade dal cielo e si può avere in due momenti: quando si è molto giovani e inesperti e quando invece si sono accumulati molti anni di esperienza”.

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