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I letti degli umani sono più sudici dei letti degli scimpanzé e il 35% dei batteri proviene proprio dal nostro corpo.

E’ questo uno dei risultati a cui è giunto uno studio condotto dalla North Carolina State University che ha valutato la presenza di microbi e artropodi trovati nei letti degli alberi che gli scimpanzé fanno ogni notte.

“Circa il 35% dei batteri presenti nei letti degli esseri umani proviene dal nostro stesso corpo, compresi i batteri fecali, orali e cutanei”, spiega Megan Thoemmes, ricercatrice dell’ateneo Usa.

Per completare lo studio i ricercatori sono andati in Tanzania dove hanno raccolto tamponi di 41 letti o nidi di scimpanzé. L’obiettivo era quello di testare la biodiversità microbica. Da questo lavoro è emerso che i letti degli scimpanzé avevano una biodiversità enormemente diversa da quella umana. I loro giacigli, infatti, avevano una maggiore diversità di microbi che però riflettevano gli ambienti arboricoli dove sono stati trovati. Ma, a differenza che nei letti degli esseri umani, hanno trovato una minore probabilità di ospitare batteri fecali, orali o cutanei. “Ci aspettavamo anche di vedere un numero significativo di parassiti di artropodi, ma non è stato così”, commenta Thoemmes. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Royal Society Open Science.

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