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Uno nuovo strumento tecnologico e avveniristico, molto presto ‘manderà in pensione’ esami fastidiosi che tutti odiano di fare come la gastro e colonscopia. Gli scienziati della Mit’s School of Engineering infatti hanno creato un sensore da inghiottire come una pillola, dotato di batteri geneticamente modificati, in grado di diagnosticare sanguinamento nello stomaco e altri problemi gastrointestinali. Questo approccio all’insegna di ‘batteri su chip’ combina i sensori prodotti a partire da cellule viventi con un’elettronica a bassissima potenza, che converte la risposta batterica in un segnale wireless leggibile da uno smartphone.

“Combinando sensori biologici ingegnerizzati con l’elettronica wireless a bassa potenza, siamo in grado di rilevare i segnali biologici nel corpo, quasi in tempo reale, aprendo la strada a nuove capacità diagnostiche”, afferma Timothy Lu, associato di ingegneria elettronica al Mit. Nel nuovo studio Usa, pubblicato su ‘Science’, i ricercatori hanno creato dei sensori che rispondono a un componente del sangue, dimostrando come sperimentato sui maiali.

Ma non solo. Questi ricercatori hanno anche progettato sensori in grado di reagire una molecola marker dell’infiammazione. Nell’ultimo decennio, i biologi hanno compiuto grandi progressi sull’ingegnerizzazione dei batteri per ‘rilevare’ inquinanti ambientali o marcatori di malattie. Questi batteri possono essere progettati per produrre dei segnali quando intercettano lo stimolo chiave, ma di solito è richiesta un’attrezzatura specializzata nel misurare la risposta.

Per rendere i batteri ‘diagnostici’ più utili in vista di future applicazioni mediche, il team del Mit ha deciso di combinarli con un chip elettronico in grado di tradurre la risposta batterica in un segnale wireless.

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