I passaggi chiave del discorso del premier Conte al Senato. ‘Noi mai razzisti’, poi il ricordo a Sakho.

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Il premier Giuseppe Conte a Palazzo Madama questa mattina ha tenuto un discorso di un’ora e 10, forse il più lungo e dettagliato mai sentito sinora.

Ecco alcuni passaggi salienti del suo discorso In Senato, in cui il premier spiega con grande compostezza, competenza, semplicità le cose che intende fare insieme al 5 Stelle e Lega.

Sui social, ringraziamenti, complimenti e auguri di buon lavoro a tutto l’esecutivo da parte di milioni di italiani.

“Sono grato a chi rinunciando a legittime ambizione personali ha reso possibile la formazione del governo, e mi fanno sentire ancora più profondamente le responsabilità. – Ha detto esordendo il premier Conte – Non ho pregresse esperienze politiche, sono un cittadino che si è dichiarato disponibile ad assumere eventuali responsabilità e successivamente ad accettare la responsabilità di governo”.

“Come già ho anticipato mi propongo a voi, e a attraverso voi, come avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano. Qualcuno ha considerato questa novità in termine di cesura con la storia repubblicana, quasi un attentato alle tradizioni non scritte. Tutto vero, dirò di più: non credo si tratti di una semplice novità, la novità è che abbiamo affrontato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi”.

“Rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate nel chiuso di conciliaboli tra leader politici per lo più centrate sulla spartizione di ruoli personali e ben poco sui programmi, ci presentiamo non nascondendo le diversità e rinunce reciproche, nel segno della trasparenza nei confronti degli elettori”, ha sottolineato il premier in Senato.

“Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo”.

“Un concetto deve essere qui ribadito con assoluta chiarezza: occorre inasprire l’esistente quadro sanzionatorio amministrativo e penale, al fine di assicurare il carcere vero per i grandi evasori”.

“Cambia il fatto che la prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti”.

“Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini, con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa. Aumenteremo fondi, mezzi e dotazioni per garantire la sicurezza in ogni città”.

“Cambia, perché combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il “daspo” ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura”.

I cittadini “hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque. C’è di nuovo che il debito pubblico lo vogliamo ridurre, ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare”.

“E’ ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario – ha sottolineato il premier – affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati e hanno diritto a una pensione dignitosa”.

“Il documento di economia e finanza, credo che sia a voi noto, è stato già deliberato prevede una contrazione della spesa sanitaria. Sarà compito di questo Governo invertire questa tendenza per garantire la necessaria equità nell’accesso alle cure”. Ha affermato con forza Giuseppe Conte nelle sue dichiarazioni programmatiche per il voto di fiducia al governo. “Le differenze socioeconomiche non possono, non devono risultare discriminanti ai fini della tutela della salute per i cittadini del nostro Paese”, ha poi aggiunto il professor e avvocato Conte.

“Vogliamo dare voce alle tante donne, spesso più istruite e tenaci degli uomini, e che sul posto di lavoro sono ancora inaccettabilmente discriminate e meno pagate, e che si sentono sole quando decidono di mettere al mondo un bambino”.

“La diffusione di nuove tecnologie e dell’economia della condivisione crea nuove opportunità imprenditoriali e rende disponibili servizi innovativi per i cittadini, ma apre anche a rischi di marginalizzazione e a nuove forme di sfruttamento: dobbiamo farci carico di tali trasformazioni, non per combattere uno sviluppo per molti versi irreversibile, ma per assicurare in ogni caso il rispetto dei diritti essenziali dei lavoratori e per garantire che il lavoro sia sempre strumento di realizzazione personale e umana”.

“Le cosiddette pensioni d’oro sono un esempio di ingiustificato privilegio che va contrastato. Interverremo sugli assegni superiori ai 5.000 euro netti mensili nella parte non coperta dai contributi versati”.

“L’eliminazione del divario di crescita tra l’Italia e l’Unione Europea è un nostro obiettivo, che dovrà essere perseguito in un quadro di stabilità finanziaria e di fiducia dei mercati”.

“Questo Governo intende agire con risolutezza. La lotta ai privilegi della politica e agli sprechi non è una questione meramente simbolica. Se i comuni cittadini affrontano quotidianamente mille difficoltà e umiliazioni perché non hanno un lavoro, hanno una pensione al di sotto della soglia della dignità, lavorano guadagnando un salario irrisorio, non è tollerabile che la classe politica non ne tragga le dovute conseguenze in ordine al proprio trattamento economico. Diversamente, si rompe il patto di fiducia dei cittadini nei confronti delle proprie istituzioni. Occorre operare un taglio alle pensioni e ai vitalizi dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei dipendenti degli organi costituzionali, introducendo anche per essi il sistema previdenziale dei normali pensionati”.

E ancora “Il debito pubblico italiano è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica. La politica fiscale e di spesa pubblica dovrà essere orientata al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile”.

“Come è noto, i processi di integrazione dei mercati che si sono realizzati negli ultimi anni hanno operato una completa ridefinizione dei rapporti tra politica, diritto, economia. Nel nuovo spazio globale, l’economia o, meglio ancora, la finanza ha conquistato una posizione di preminenza: è divenuta, come ha osservato Hillman, la vera religione universale del nostro tempo”.

“Chiederemo con forza il superamento del Regolamento di Dublino al fine di ottenere l’effettivo rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilità e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo”, ha detto ancora il premier, sottolineando che “un primo banco di prova del nuovo modo in cui vogliamo dialogare con i partner europei è certamente la disciplina dell’immigrazione. È a tutti evidente come la gestione dei flussi migratori finora attuata ha rappresentato un fallimento: l’Europa ha consentito chiusure egoistiche di molti stati membri che hanno finito per scaricare sugli stati frontalieri, ed in primo luogo sul nostro Paese, gli oneri e le difficoltà che invece avrebbero dovuto essere condivisi”. “Fin dal primo, positivo colloquio che ho avuto con la cancelliera Angela Merkel ho rimarcato l’importanza di questo tema e le successive dichiarazioni rilasciate dalla medesima durante lo scorso fine settimana dimostrano come si stia affermando la piena consapevolezza che l’Italia non può essere lasciata sola di fronte a tali sfide”. “Non siamo e non saremo mai razzisti” ha affermato il premier Conte con forza: “Vogliamo che le procedure mirate all’accertamento dello status di rifugiato siano certe e veloci, anche al fine di garantire più efficacemente i loro diritti”. “Difendiamo e difenderemo gli immigrati che arrivano regolarmente sul nostro territorio, lavorano e si inseriscono nelle nostre comunità rispettandone le leggi e dando un contributo decisivo allo sviluppo”.

“Non siamo affatto insensibili. Una riflessione merita la vicenda tragica e inquietante occorsa qualche giorno or sono – Ha detto ancora il premier, riferendosi all’uccisione di Sacko Soumayla, uno tra i mille braccianti, con regolare permesso di soggiorno, che tutti i giorni in questo paese si recano al lavoro in condizioni che si collocano al di sotto della soglia della dignità. A lui e ai suoi familiari va il nostro commosso pensiero. Ma questo non basta. La politica deve farsi carico del dramma di queste persone e garantire percorsi di legalità, che costituiscono la stella polare di questo programma di governo”.

Standing ovation unanime di maggioranza ed opposizione per la condanna per l’uccisione del sindacalista maliano avvenuta in Calabria. Tutti i senatori, nessuno escluso, si sono alzati in piedi per applaudire.

Standing ovation, con tanto di coro, per il presidente del Consiglio dai banchi della maggioranza, nel momento in cui ha parlato di lotta alle mafie e di aggressione alla sua economia. I senatori di Lega e M5s sono immediatamente scattati in piedi e hanno cominciato a scandire lo slogan “fuori la Mafia dallo Stato”. Conte ha avvertito: “Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico”.

Migranti dunque, ma anche reddito di cittadinanza, lavoro, lotta alle mafie, legittima difesa, pena certa, giustizia, violenza sulle donne, questi i principali punti affrontati dal premier all’ordine del giorno, durante il suo discorso di programmazione in Senato.

Il presidente Conte ha poi chiesto alle opposizioni presenti in aula di fare un’opposizione costruttiva, aperta al dialogo e al confronto, ma la cosa non è andata giù ad alcuni esponenti del Partito Democratico, che hanno reagito in modo piuttosto animato dagli scranni esprimendo una netta disapprovazione alle parole del premier.

E Martina dalla sua pagina Twitter dice “Dal Presidente del Consiglio una replica della propaganda che abbiamo ascoltato per 90 giorni da Lega e M5S. Solo un discorso generico, pieno di luoghi comuni”.

Matteo Renzi: “Conte è uno che alla gente può piacere, ha uno stile suo, diverso da Salvini e Di Maio”. Ma sul passaggio dedicato all’opposizione commenta: Opposizione costruttiva? Conte non era parlamentare, non c’era la scorsa legislatura, dovrebbe vedere cosa facevano m5s e Lega…”.

Mentre Forza Italia tramite Brunetta, dichiara: “Sono molto preoccupato. Ho sentito un discorso pieno di retorica e di luoghi comuni. Ma ho sentito anche molte cose preoccupanti: giustizialismo, fondamentalismo, autoritarismo, pauperismo, più pene per tutti, più carceri. Non ho sentito alcuno spirito liberale”. E ancora: “Questa maggioranza di governo non è espressione del voto del popolo sovrano. Questa è una maggioranza anomala, mostruosa”.

Giovanna Manna

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