Non tutti i progressi della tecnologia si traducono in miglioramenti della qualità della vita degli utenti: è quanto sostiene uno studio australiano pubblicato sulla rivista Sleep.
Stando alla ricerca infatti, condotta da David Hillmann dell’ospedale Sir Charles Gairdner di Perth e presidente della Sleep Health Foundation, la mancanza di sonno (legata ai progressi delle comunicazioni attraverso i fusi orari) è divenuta una sorta di vera e propria epidemia su scala mondiale, i cui costi ammontano a miliardi di dollari per perdite di produttività, incidenti stradali o sul lavoro e varie malattie (alcune delle quali capaci di portare alla morte prematura).
Lo studio di Hillmann tiene conto di diversi costi finanziari legati alla perdita di sonno, alla diminuzione del livello di benessere (basti pensare a chi non dorme la notte per restare in contatto con clienti, amici, compagno/a, o soci che si trovano dall’altra parte del Pianeta).
A dire di Hillmann, pertanto, stiamo vivendo un’epidemia mondiale di sonno inadeguato, spesso legata alla competitività del lavoro e delle attività sociali.
Un bimbo di appena quattro mesi è ricoverato in rianimazione all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. E' finito in coma…
I ciclisti morti sulle strade italiane da gennaio 2024 a oggi sono stati + del 50%…
Un uomo di 65 anni di Povoletto (Udine) è morto a causa di un'embolia polmonare…
All'età di 106 anni una nonna è stata operata in anestesia locale per un impianto…
In occasione della Giornata mondiale dell'asma, che cade il 7 maggio prossimo, l'ospedale pediatrico fiorentino…
Una 51enne è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Carlo dopo aver bevuto detersivo al…