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“Shockwave”, ovvero terapia con onde d’urto per demolire placche coronariche. Una nuova tecnica messa a punto a Parigi e presentata da esperti del settore al congresso EurcoPcr che si è tenuto due mesi fa.

La nuova terapia, è stata poi testata anche in Italia, presso l’Unità operativa di Cardiologia interventistica dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce su una paziente di 78 anni con diversi fattori di rischio cardiovascolare e una recente angina da sforzo.

Ebbene, gli specialisti di Cardiologia interventistica, guidata dal Giuseppe Colonna, avendo appurato che l’esame coronarografico aveva messo in evidenza una stenosi critica, ossia un restringimento dell’arteria coronaria con calcificazioni presenti sul tratto prossimale, hanno ritenuto opportuno sottoporre la paziente alla Shockwave, scoprendo risultati davvero sensazionali.

Infatti, spiegano gli esperti che hanno seguito la donna, di averla prima sottoposta a un trattamento percutaneo, una procedura mini-invasiva che evita l’intervento chirurgico, con l’esecuzione della tecnica, seguita da un’angioplastica tradizionale con l’impianto di stent multipli, dei tubicini usati per riparare le arterie ostruite o indebolite. Il pretrattamento con “Shockwave” ha permesso poi di rimodellare la lesione calcifica e di trattarla agevolmente con l’angioplastica di routine.

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