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E’ congelata per ora la proposta di Grillo di privatizzare due reti Rai e lasciare la terza libera, senza alcuna pubblicità. Prima dell’estate, poi, si deciderà sulla scelta del nuovo direttore generale e del presidente, mentre per i capi tg si dovrà attendere il prossimo autunno.

Quella della Rai con due reti sul mercato e una senza pubblicità, avanzata da Beppe Grillo «era una vecchia proposta del movimento Cinque stelle nel programma del 2009. Per ora nel contratto di governo abbiamo inserito esclusivamente che la Rai non vada più lottizzata». Così parlò, scrive Italia Oggi, il ministro del Lavoro e dello sviluppo economico nonché capo del Movimento 5Stelle Luigi Di Maio a proposito di quello che è già stato ribattezzato l’editto di Grillo, ovvero l’ipotesi di privatizzare due canali Rai e di lasciarne uno pubblico ma senza spot: «Rai Tre, Rai Due, Rai Uno: due saranno messe sul mercato e una senza pubblicità».

«La smetteremo con persone di partito all’interno del cda, il direttore generale, presidenti e direttori dei tg. Deve tornare un po’ di merito in Rai, so che è una grande sfida ma è la vera sfida culturale. Se l’industria culturale del nostro e paese ricomincia a fare cultura e non si mette a lavorare per i partiti allora quell’azienda cambia la cultura di tutto il paese», ha spiegato anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

Per la poltrona più importante, quella del capo azienda al posto di Mario Orfeo (che comunque con tutta probabilità rimarrà a disposizione dell’azienda) si va da Antonio Azzalini ex Rai ora in forze a Tele Norba a Fabrizio Salini (che avrebbe il gradimento anche del Pd) passando per Luigi Gubitosi (ora in Alitalia), Gianmarco Mazzi e il manager di Google, Fabio Vaccarono. Per la presidenza, si fanno, invece, i nomi di Ferruccio De Bortoli, Milena Gabanelli, Carlo Freccero oltre a quello di Giovanni Minoli sempre più forte negli ultimi giorni.

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