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Per la prima volta in assoluto, Elena Santarelli si espone in maniera molto esplicita raccontando della malattia del figlioletto Giacomo, diagnosticata lo scorso 30 novembre. Un tumore cerebrale, che sta devastando le loro vite, in relazione ad un evento di charity promosso da Bobo Vieri nell’ambito della Bobo Summer Cup che aiuterà un progetto di ricerca per il profilo di metilazione del DNA dei tumori cerebrali.

Elena ringrazia pubblicamente Christian Vieri, amico ed ex collega di suo marito Bernardo Corradi. L’ex bomber della Nazionale ha infatti sposato una giusta causa. Un progetto di charity con la Heal Onlus durante la classica Bobo Summer Cup. Un’associazione che collabora con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e sostiene un progetto di ricerca per il profilo di metilazione del DNA dei tumori cerebrali, i più frequenti tra i bambini (450 casi circa diagnosticati ogni anno solo in Italia)

“Chi conosce bene Bobo Vieri come la nostra famiglia, sa quanto sia grande la sua sensibilità ed il suo amore per i bambini. È stata infatti una sua iniziativa collaborare con Heal e schierarsi al suo fianco. Noi ne siamo orgogliosi. A nostro figlio è stato diagnosticato un tumore cerebrale il 30 novembre e da quel giorno fiduciosi combattiamo per lui e con lui insieme a tanti altri bambini. Così come lo è stato per noi, il profilo di metilazione è importante per la maggior parte dei bambini colpiti da tumore cerebrale. Io e mio marito saremo presenti il 12 agosto alla tappa finale della Bobo Summer Cup per contribuire alla riuscita di questo evento fantastico”.

“Il profilo di metilazione del DNA – dice ancora la Santarelli – attraverso lo studio di una specifica modificazione presente nel DNA delle cellule tumorali, consente di creare una sorta di “carta d’identità del tumore” dando informazioni su: origine del tumore, classificazione istologica e alterazioni molecolari. La definizione delle caratteristiche molecolari del tumore permette di comprenderne meglio l’aggressività, di fornire informazioni prognostiche alle famiglie, di attuare un approccio di terapia individualizzata, adattata all’aggressività del tumore, oltre allo sviluppo di farmaci più mirati”.

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