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Attenzione ai bambini possono ingoiare di tutto e di più. Oggetti molto pericolosi per la loro salute e soprattutto vita, se non scoperti in tempo e recuperabili.

Soprattutto se si parla di bambini molto piccoli che non sanno parlare e non sanno dire che sono hanno ingerito.

Ecco allora alcuni oggetti recuperati dal corpo di bambini più piccoli, raccolti in una bacheca esposta nel reparto di chirurgia Endoscopica digestiva dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

“Qui, al ritmo di una o due volte a settimana, vengono effettuati interventi di rimozione di corpi estranei ingeriti dai piccoli”.

A rivelarlo è la pediatra – gastroenterologa Paola De Angelis, che da 22 anni si occupa di questi particolari «ripescaggi».

“Un piccolo di quasi 4 anni ha ingerito una pila a bottone di uso comune nei videogiochi e in altri dispositivi. L’ha messa in bocca e poi l’ha ingoiata. – Racconta la dottoressa De Angelis – Poco dopo ha iniziato a avvertire forti dolori addominali che hanno costretto i genitori, ignari di quanto fosse accaduto, a portarlo subito in ospedale”.

La pila però essendo molto piccola era del tutto invisibile all’esame ecografico e ad altri tipi di indagini: dopo giorni di ansia sono stati i medici del Bambino Gesù hanno scoperto la presenza della piccolissima batteria nell’esofago del piccolo grazie a una radiografia addominale, che gli ha salvato la vita.

Altro caso è quello della bambina che ha ingoiato una monetina caduta nel carrozzino.

“Caterina – racconta la dottoressa De Angelis – era una lattante di pochi mesi di vita che, chissà come, era riuscita a inghiottire una moneta da 5 centesimi facendola passare nel suo piccolissimo esofago. L’aveva trovata direttamente nel passeggino, in quanto caduta dalle tasche della mamma. I genitori se ne sono accorti perché la piccola piangeva, sembrava soffocare e cercava di vomitare. Corsi al pronto soccorso, la monetina è stata estratta con l’endoscopio. Si era fermata dietro la gola, proprio all’inizio dell’esofago, molto vicina alle vie aeree”.

Altri casi, dice la dottoressa, sono quelli di bambini che nel mangiare il lecca lecca, ingoiano anche il bastoncino di plastica difficile da visualizzare in quanto nelle radiografie non c’è traccia, unico modo per scovarlo è l’endoscopio.

La De Angelis, infine, spiega che oltre a questi oggetti, nella sua lunga esperienza clinica le sono capitati casi di ami, spilli, piccole parti di giocattoli, palline, chiavi e chi più ne ha ne metta.

Attenzione, dunque, tenete sempre d’occhio i vostri bambini, evitate di tenere in casa piccolissimi oggetti, o a portata di mano, basta un piccolo istante di distrazione e possono rischiare di perdere la vita!

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