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L’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato l’allarme in seguito al suo ultimo rapporto di maggio: metà dei minorenni italiani ha almeno provato a fumare e uno su dieci è emerso che è un tabagista abituale.

Secondo lo studio, infatti, è emerso che molti iniziano a fumare già dalle medie, convinti di poter smettere quando vogliono.

Stretti tra divieti, minacce e spiegazioni sui danni per la salute, i genitori faticano a trovare una soluzione.

«Accendersi una sigaretta è per molti giovani un gesto di audacia, coraggio e sfida, che dà l’illusione di tagliare i ponti con l’infanzia per poter entrare nel mondo dei grandi – sottolinea Roberto Boffi, responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano -. Tra le motivazioni che spingono a fumare c’è la curiosità, la spinta a emulare gli altri e la sensazione di essere più facilmente accettati nel gruppo dei pari. Il consumo però, rispetto a una volta, è molto più alto: non si tratta di una sigaretta ogni tanto, fumata di nascosto, ma di qualcosa che può prendere le sembianze di una vera e propria dipendenza già a 15 anni d’età. Un terzo dei ragazzi che provano la sigaretta sono destinati infatti a diventare, dopo i primi anni, dei fumatori, cioè consumatori di sigarette per molti anni della loro vita».

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